I used to take long and solitary walks along the lagoon of my home town Orbetello (Tuscany) at dusk, looking at the still waters and letting memories and thoughts emerge from the silence. The melody and words came spontaneously during one of such walks, years ago. Went back home, sat on the piano and wrote it down. It carries a calm energy and at gigs, the audience seems to connect to it easily, often telling me it was their favourite song. I want to share it with the world now.
Written, composed and sung by Enrique Spacca
E fu a Orbetello che 'na sera a Novembre
Mi ritrovai in una strada deserta che mi ricondusse
In quel punto profondo dell'animo nostro che spero risplenda
Quei pensieri volarono timidi nell'immensità di un eterno viaggiare
E incontrare persone e persone diverse e più belle e più belle
Ogni giorno di più
I miei passi risuonano stanchi
Seguendo i lampioni del cielo
I miei passi risuonano stanchi
Nel silenzio
Nel silenzio
E fu così che un bel giorno di Luglio
Mi ritrovai a donare una mano
Ed a stringerne un'altra
E guardarla negli occhi e pensare
La amo e non glielo dirò
E spesso guardando la laguna al tramonto
Insieme ai gabbiani che girano in tondo
Le mie memorie si fondono insieme alla luce lunare
E ad amici passati
I miei passi risuonano stanchi
Seguendo i lampioni del cielo
I miei passi risuonano stanchi
Nel silenzio
Nel silenzio
E adesso son qui a pensare e a guardare
Come ogni giorno quel monte argentato
Che in fondo son certo ogni donna ogni uomo e bambino
Avrà visto e ammirato nuotar
E fu così che lei mi disse addio
E che forse le sarei mancato
Come a me adesso mancan quei giorni
Passati a sognarla per sempre con me
